Comfort ed ergonomia: come cambiano gli spazi e gli oggetti

Il Covid 19 ha forzatamente cambiato molte delle nostre abitudini e l’interazione con lo spazio influenzando i nostri rapporti sociali. Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati confinati nelle nostre abitazioni fruite come alberghi prima del virus, e che ora hanno dovuto accogliere interi nuclei familiari, con diverse esigenze per un periodo di tempo così prolungato. Inevitabilmente sono emerse diverse criticità degli spazi abitativi, come la mancanza di privacy e la poca flessibilità degli ambienti che porterà probabilmente ad un ripensamento di alcuni ambienti a cui siamo abituati: per esempio gli open space che hanno un grande valore di convivialità, potrebbero essere riconcepiti con la possibilità di soluzioni che dividano lo spazio e lo modificano secondo l’uso specifico di ogni convivente, o al ricorso di mobili polifunzionali che all’occorrenza possano essere cambiati d’uso.
In un progetto di interni bisognerà ampliare l’attenzione sulla relazione tra lo spazio, l’uomo e l’oggetto, per trovare l’equilibrio tra le esigenze delle persone e le superfici a disposizione. In questo percorso sono fondamentali e complementari il ruolo del progettista e quello delle aziende di design che all’interno hanno un dipartimento di ergonomia, come in Hebanon Fratelli Basile- 1830.

Gli aspetti da considerare per la ricerca del confort sono molteplici e variegati come la conformazione fisica delle persone, i mq, l’illuminazione naturale, ed ovviamente le esigenze funzionali, attuali e future, facendo attenzione alle performance degli oggetti nel tempo. Non possiamo avere case confortevoli e sicure se abbiamo all’interno oggetti che si rompono facilmente, che contribuiscono all’aumento dello stress emotivo; diversamente oggetti duraturi e fatti bene, assolvono la loro funzione in maniera silente. I materiali con cui costruiamo le nostre case, influiscono sulla nostra salute fisica ed emotiva, per cui materiali naturali come il marmo ed il legno da sempre presenti nella storia dell’uomo, non solo aiutano a salvaguardare la salute fisica perché privi di sostanze nocive, quanto aiutano anche il benessere psico-emotivo per il loro valore ancestrale ed evocativo.
Questa pandemia ha inoltre fatto maturare la consapevolezza che la bellezza sia una condizione imprescindibile al benessere di chi fruisce la casa, e non può essere lasciata agli stereotipi commerciali di stile. La bellezza entra come valore primario del progetto d’interni, inteso come sintesi coerente di forme, materiali, pieni e vuoti, capace di interpretare le esigenze ma soprattutto l’anima delle persone che è sempre diversa.

Maria Basile
Architetto

Hebanon Fratelli Basile – 1830